Alvar Gonz·lez-Palacios, "Le tre et" Longanesi 1999, 19 agosto 1999
«Rammento di aver ascoltato moltissimi anni fa, nella Redoutensaal a Vienna, una normale esecuzione pomeridiana de Le nozze di Figaro: non erano cantanti eccelsi, l’orchestra era ridotta all’essenziale, ma l’andamento era perfetto, un dare e un avere che rendeva delizioso ogni accordo
«Rammento di aver ascoltato moltissimi anni fa, nella Redoutensaal a Vienna, una normale esecuzione pomeridiana de Le nozze di Figaro: non erano cantanti eccelsi, l’orchestra era ridotta all’essenziale, ma l’andamento era perfetto, un dare e un avere che rendeva delizioso ogni accordo. Così dovrebbe essere la conversazione: essa richiede tolleranza, sottotono, buone maniere, capacità di mettersi da parte e lasciar posto a quel pausato che pone in risalto ciò che si dice: sono la mezza voce, il sorriso, persino il silenzio a servire la ragione. Per parlare bene bisogna anche imparare ad ascoltare e spesso a tacere» (Alvar González-Palacios).