Francesco Merlo su Sette n.41/99., 14 ottobre 1999
Diventati finalmente amici, André Gide e George Simenon dal ’46 in poi si scrissero solo lettere banali
Diventati finalmente amici, André Gide e George Simenon dal ’46 in poi si scrissero solo lettere banali. Gide, fino ad allora seguito maestro di Simenon, bocciò le sue ultime lettere con le frasi «sans intèrêt» e «sans importance». Si erano conosciuti nel ’33 in occasione di un ricevimento della casa editrice Gallimard: Gide aveva allora 65 anni, Simenon 32. Simenon incontrò in Gide il passaporto per il modo delle belle lettere, Gide cercò in Simenon la conferma della propria autorità, il giovane da formare, tanto da ammettere di essere geloso di un critico che prima di lui, aveva saputo conoscere il talento di Simenon. Gide, tormentato omosessuale che si era tuttavia sposato a 26 anni, solo in vecchiaia assecondò i suoi istinti vitali come invece aveva sempre fatto Simenon. A 73 anni annotò sul suo Journal di aver trascorso in Nord Africa «due notti di piacere come mai avrei creduto di potere ancora provare alla mia età» con un giovane «indigeno». Simenon era stato sempre spregiuducato e non disdegnava le prostitute. Amante di Josephin Baker ne parlava così: « indubbiamente il sedere più famoso del mondo. ovunque, tappezzato sui muri dell’intera città, perché è l’unico sedere che ride».