Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  novembre 14 Domenica calendario

Enzo Staiola, 60 anni, 9 quando recitò in Ladri di biciclette, ora impiegato del catasto di Roma, rimpiange di non aver realizzato il suo sogno di diventare un divo del cinema e attribuisce la responsabilità a Vittorio De Sica

Enzo Staiola, 60 anni, 9 quando recitò in Ladri di biciclette, ora impiegato del catasto di Roma, rimpiange di non aver realizzato il suo sogno di diventare un divo del cinema e attribuisce la responsabilità a Vittorio De Sica. Dopo il film la Metro Goldwin Mayer gli offrì un contratto di sette anni: «Ma De Sica, quando lo seppe andò su tutte le furie e disse che no, non era possibile perché io ero sotto contratto con lui per altri due anni. Figurarsi! Lui che non ha mai fatto un contratto a nessuno. In sette anni, quanti film avrei fatto ad Hollywood? Almeno un centinaio, belli o brutti non importa. Ma sarei diventato un divo, ed oggi avrei la pensione americana, non quella che avrò dal catasto». Con Ladri di biciclette guadagnò ottocentomila lire, poi la popolarità non gli fruttò granché se non un occhio di riguardo dei professori quando andava a scuola: «Pensi che anche le poste italiane, che anni fa hanno emesso un francobollo con il manifesto del film hanno fatto tutto senza dirmi niente e quindi senza darmi una lira».