11 novembre 1999
FANTE Dall’ultima lettera scritta da John Fante, morto tre anni dopo, nel 1983: «Cara zia Dorothy
FANTE Dall’ultima lettera scritta da John Fante, morto tre anni dopo, nel 1983: «Cara zia Dorothy... Sono stato molto spiacente di leggere dei tuoi problemi agli occhi, ma voglio subito dirti che anch’io sono cieco ora, dopo i disastri del diabete e il glaucoma. Ho anche perso l’uso delle gambe a seguito di una doppia amputazione, così non posso vedere né camminare e passo tutto il mio tempo sulla sedia a rotelle o a letto. Non che mi lamenti. Al contrario, piagnucolo, sono arrabbiato e umiliato dalla presente condizione in cui vivo, ma ho qualcuna delle consolazioni dei viventi. Ho la mia cara moglie Joyce a cui sto dettando, e i miei quattro figli - mio figlio Nick, 39; Daniel, 37; Victoria, 31; e Jimmy, 30. Ho una quantità di nipoti che mi vengono spesso a trovare... E non posso dimenticare Willy e Ginger, i miei cani. Hanno un sacco di pulci, ma mi venerano. Li accetto, con le pulci e tutto» (Masolino D’Amico, ”La Stampa” 11/11/99).