Roberto Giardina, ìIl Giornoî 16/11/99, 16 novembre 1999
A Berlino l’amministrazione non sa se sepellire sotto la sabbia, far saltare in aria o ricoprire con tonnellate di cemento il bunker in cui Adolf Hitler si tolse la vita con Eva Braun e gli ultimi fedeli alla fine dell’aprile del ’45, riemerso in uno dei cantieri aperti nella capitale
A Berlino l’amministrazione non sa se sepellire sotto la sabbia, far saltare in aria o ricoprire con tonnellate di cemento il bunker in cui Adolf Hitler si tolse la vita con Eva Braun e gli ultimi fedeli alla fine dell’aprile del ’45, riemerso in uno dei cantieri aperti nella capitale. Contrari gli storici, tra questi il russo Lew Besymenski e l’americano Daniel Goldhagen. Quest’ultimo ha negato ai tedeschi il diritto di decidere da soli: «Hitler è stato un essere dalla capacità distruttiva a livello planetario. Non può essere considerato un simbolo esclusivo della storia tedesca, né forse della storia europea. Appartiene alla storia dell’umanità. Il bunker deve essere posto sotto la tutela dell’Unesco».