Daniele Barone, ìCorriere dello Sportî 12/1/2000, 12 gennaio 2000
Giovanni Galeone, tecnico del Pescara, per interrompere il ciclo negativo della squadra, cinque sconfitte e dieci pareggi («Mai, nella mia carriera, mi era capitata una cosa del genere, una squadra di Galeone non è abituata a pareggiare tanto»), ha celebrato un rito propiziatorio: appesi alla rete della porta sotto la curva Nord quattro cefali e una cicala di mare messi a disposizione da alcuni tifosi, si è procurato un delfino di peluche sistemandolo vicino ai pesci: « un’allegoria: il delfino sugli altri pesci, viene fuori dall’acqua e ricomincia a salire in alto, quasi a volare»
Giovanni Galeone, tecnico del Pescara, per interrompere il ciclo negativo della squadra, cinque sconfitte e dieci pareggi («Mai, nella mia carriera, mi era capitata una cosa del genere, una squadra di Galeone non è abituata a pareggiare tanto»), ha celebrato un rito propiziatorio: appesi alla rete della porta sotto la curva Nord quattro cefali e una cicala di mare messi a disposizione da alcuni tifosi, si è procurato un delfino di peluche sistemandolo vicino ai pesci: « un’allegoria: il delfino sugli altri pesci, viene fuori dall’acqua e ricomincia a salire in alto, quasi a volare».