M. Chia. ìil Giornaleî 13/1/2000, 13 gennaio 2000
Kevin Pauza, dell’East Texas Medical Center, applica alla chirurgia il principio del placebo (pillole di zucchero prescritte a pazienti ignari per verificare se una nuova medicina è efficace o i risultati son dovuti a suggestione): ”Il 30 per cento dei malati ricava giovamento dal solo fatto di entrare in una sala operatoria
Kevin Pauza, dell’East Texas Medical Center, applica alla chirurgia il principio del placebo (pillole di zucchero prescritte a pazienti ignari per verificare se una nuova medicina è efficace o i risultati son dovuti a suggestione): ”Il 30 per cento dei malati ricava giovamento dal solo fatto di entrare in una sala operatoria. Di questo fattore si deve tenere conto nel valutare i benefici di una nuova tecnica chirurgica”. Per dimostrare la sua tesi Pauza sceglierà a caso quali pazienti operare tra alcuni malati di ernia del disco, mentre sottoporrà gli altri a un’operazione finta: tra un anno i pazienti sapranno se sono stati operati o no. Nell’aprile scorso durante un congresso di neurochirurgia negli Stati Uniti, alcuni ricercatori dell’università del Colorado e dell’ospedale presbiteriano di New York, hanno rivelato di aver simulato alcune operazioni al cervello per accertare l’utilità di un nuovo tipo di intervento contro il morbo di Parkinson, per essere certi che i miglioramenti riscontrati in alcuni casi fossero dovuti al trapianto di cellule cerebrali e non alla fiducia dei malati.