buste paga, 1 novembre 2000
Bertelsmann, il colosso tedesco dei media, ha ritirato la sua divisione discografica (la Bmg) dalle fila dei nemici giurati di Napster, il sito grazie al quale è possibile scaricare musica gratis sul proprio computer
Bertelsmann, il colosso tedesco dei media, ha ritirato la sua divisione discografica (la Bmg) dalle fila dei nemici giurati di Napster, il sito grazie al quale è possibile scaricare musica gratis sul proprio computer. Dopo averlo trascinato in tribunale per violazione dei diritti d’autore (insieme a Universal, Sony Music, Warner ed Emi), la Bmg ha deciso di ritirare la sua denuncia in seguito a un accordo nel quale Napster s’impegna a pagare i diritti d’autore. L’accordo, che potrebbe aprire la strada ad altre intese simili, consentendo al sito di continuare a vivere e alle case discografiche di mantenere i loro profitti, prevede un sistema di ”membership”: gli utenti si abboneranno on line e pagheranno circa 5 dollari per poter scaricare, legalmente, i file musicali. Napster (che è stato creato nel ’99 da uno studente di 19 anni ed è usato da 38 milioni di persone) riceverà da Bertelsmann un prestito di entità imprecisata per sviluppare la tecnologia necessaria a mettere in atto il nuovo modello di business. L’intesa arriva mentre il sito attende che la Corte d’Appello di San Francisco si pronunci sul suo destino. Entrando nell’orbita del gigante tedesco, Napster garantisce a se stesso la sopravvivenza, oltre all’accesso immediato a tutti i titoli del catalogo di Bmg (Antonella De Gregorio sul Corriere della Sera del 1/11/2000 a pagina 26).