2 novembre 2000
Il preventivo di un défilé ben organizzato comprende almeno 40 voci di spesa. Dalla scenografia (non meno di 250 milioni, ma si arriva tranquillamente ai 350), alla regia, l’ufficio stampa, la spedizione degli inviti, i parrucchieri e, naturalmente, le modelle, i tecnici e i Dj
Il preventivo di un défilé ben organizzato comprende almeno 40 voci di spesa. Dalla scenografia (non meno di 250 milioni, ma si arriva tranquillamente ai 350), alla regia, l’ufficio stampa, la spedizione degli inviti, i parrucchieri e, naturalmente, le modelle, i tecnici e i Dj. Chi sfila a Milano, in Fiera, nei padiglioni di piazza VI febbraio, per una sala grande (completa di servizi, impianti luce e 6-10 addetti alla sicurezza) spende circa 37 milioni; 25 per una sala più piccola. Le luci seguipersona, indirizzate manualmente, costano 10 milioni (8 riflettori). La ricopertura della passerella in vernice o acciaio, legno o linoleum, e la scenografia di palco e quinte, costa mediamente dai 10 ai 20 milioni. Per un dj italiano si pagano 6 milioni; fino a 15 per uno straniero. A questo si aggiungono i diritti d’autore da versare alla Siae (per 800 invitati, circa 1 milione e 200 mila lire). Per un regista si spendono dai 15 ai 30 milioni. Truccatori e parrucchieri sono costosissimi: 10 milioni per un hair stylist, più circa 500 dollari per ogni assistente, il costo del viaggio, del soggiorno e diritti per l’agenzia che li rappresenta (20%). Le modelle: "C’è l’agenzia che, per lanciarsi, propone le indossatrici a 500 mila lire. Chi fa il pacchetto sconti se le scegli tutte dello stesso agente, brave e meno brave. Chi tratta soltanto le star per 70 milioni, così dicono, a défilé". Così afferma lo stilista Lorenzo Riva, passato recentemente dall’alta moda al prêt-à-porter. Le modelle rappresentano almeno il 50% del costo totale. La registrazione della sfilata va dai 7 ai 15 milioni. Il look book da inviare ai clienti e alle redazioni dei giornali costa dai 10 ai 25 milioni. Gli inviti costano anche 14 mila lire l’uno. Infine, le persone che riempiono le prime file, sulle quali si avventano i paparazzi, vengono regolarmente retribuite con la tariffa di agenzia. Le vestiariste che cambiano le modelle sono le meno retribuite: massimo centomila lire a testa. Giusi Ferrè sul CorrierEconomia-Corriere della Sera del 30/10/2000 a pagina 22.