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 2000  novembre 09 Giovedì calendario

L’imprenditore Vittorio Merloni, amante di aragoste e mozzarelline sempre in guerra con la bilancia, quando decide di rientrare nella taglia per una settimana si nutre solo di ostriche

L’imprenditore Vittorio Merloni, amante di aragoste e mozzarelline sempre in guerra con la bilancia, quando decide di rientrare nella taglia per una settimana si nutre solo di ostriche. Ugo Gussalli Beretta, presidente della fabbrica italiana di armi più famosa del mondo, quando gli tira il collo della camicia fa la dieta delle lumache alla bresciana, secondo le regole che la famiglia si tramanda da tre generazioni: "Sei a pranzo e sei a cena, cucinate senza guscio, per tre settimane". Anna Maria Bernardini De Pace, divorzista salottiera, esprime l’opinione che "una pietanza, ipocalorica o meno, non deve mai essere casuale" e si mantiene in forma pranzando a sushi quattro giorni alla settimana. L’imperativo comune è: dimagrire con gusto. Il 67 per cento degli italiani, infatti, si considera sovrappeso e desidera intraprendere una dieta: ma se la sindrome della forma colpisce un po’ tutti, anche in caso di regimi ristretti quello che prevale è il gusto dello sfizio. Dalla bufala al sushi, dalle ostriche alla cacciagione africana, dal rigatino di pancetta al caviale beluga, ognuno ha il suo cibo di culto. Foltissimo e in crescita il gruppo dei sushi-dipendenti: il pesce crudo, nella versione giapponese (a tocchetti) e mediterranea (a carpaccio), ha sedotto manager, stilisti e donne in carriera. In Italia si nutre di sushi Giovanni Cobolli Gigli, amministratore delegato del gruppo Rinascente, con un regime giornaliero di acqua e caffè che spezza, a cena, perlopiù con questo pesce. Sulla stessa linea anche l’editore Andrea Riffeser e lo stilista Karl Lagerfeld, il quale, "gloriosamente uscito dal tunnel wurstel di pollo – Coca Cola light", ormai non si nutre che del sushi preparato da Yaffa Edery, guru gastronomica parigina. Nella sua versione mediterranea, condito con aceto balsamico anziché con la soia, il piatto nazionale giapponese ha conquistato anche il regista Gabriele Salvatores, l’intellettuale Daria Galateria e il presidente della Camera Luciano Violante. Preferisce la cucina orientale thai Francesco Cossiga, insieme a Roberto Benigni, a Rita Rusic e alle zarine della pellicceria Carla e Alda Fendi. E’ una vera e propria ossessione salutista, invece, quella di Alberto Biani, imprenditore della moda, che anche al ristorante si porta dietro "spudoratamente, le vaschette piene dei miei cibi biologici", e del direttore del Tg4 Emilio Fede, che ogni giorno si fa portare da casa le "verdurine cotte e crude" preparate dalla domestica. Sofisticati menù vegetariani sono invece il segreto per restare in forma del finanziere Massimo Gatti, che in casa d’altri taglia e ritaglia il cibo nel piatto, cosicché "quando il cameriere lo toglie, è ancora pieno". La cucina biologica, però, oltre agli uomini d’affari alle prese con la pancetta e il colesterolo affascina anche giovani cantanti come Carmen Consoli, che ama far colazione con le insalate di tofu all’Ikos, ristorante biodinamico milanese. Un’alternativa più snob quella inventata dallo scomparso presidente della Mediobanca Enrico Cuccia e praticata con successo da Massimo D’Alema e Diego Della Valle: asceti a mezzogiorno (il loro pranzo, una mela), la sera cedono a pasta e secondi. Anche Vittorio Feltri si sacrifica a pranzo, ma al posto della mela ha una storica mania, il cono di ricotta fresca, il formaggio più magro sul mercato. Silvia Monti De Benedetti la mattina si limita a un centrifugato di verdure, "una specie di Bloody Mary, ma senza alcol". Doppia vita alimentare, invece, quella di Gaddo della Gherardesca, che alterna "un filetto scondito ma di razza incrociata chianina-maremmana durante la settimana, stravizi come il vecchio rigatino di pancetta o la fettunta nei weekend di campagna". La duchessa di York Sarah Ferguson se deve mettersi a dieta "mangia solo prosciutto toscano col coltello", mentre Marta Marzotto segue i consigli del dietologo Giuseppe Giudice, "tè verde e gallette di alghe". Nella ricerca dello sfizio dietetico, comunque, primo in classifica sembra essere il chirurgo plastico milanese Luigi De Sisto, che compensa le abbuffate di caviale (come pure le "nevrosi alimentari da chirurgo") con le carni magrissime di kudu e orice, animali africani che caccia personalmente nella sua tenuta in Namibia (Carla Bardelli, Benedetta Lignani Marchesani su Panorama del 9/11/2000 a pagina 301).