Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2000  novembre 06 Lunedì calendario

Seicento cavalli bradi sono stati trucidati a colpi di fucile dalle guardie dei parchi nazionali australiani

Seicento cavalli bradi sono stati trucidati a colpi di fucile dalle guardie dei parchi nazionali australiani. La strage è avvenuta il mese scorso ed è durata tre giorni, durante i quali due tiratori scelti hanno sparato più di 3.000 proiettili con fucili semiautomatici. I loro bersagli, almeno settecento cavalli bradi: un’intera mandria in fuga disperata nelle praterie del parco nazionale del nuovo Galles del Sud, terrorizzata dal rombo degli elicotteri. Soltanto un’ottantina di capi è sopravvissuta. Secondo i responsabili, era l’unico modo per frenare l’aumento incontrollato del branco. "Dalle informazioni in mio possesso risulta che sono state uccise molte giumente gravide, molti cavalli sono morti dissanguati, altri sono rimasti a terra azzoppati", ha dichiarato il deputato regionale Andrew Fraser. Un giornale locale ha scritto di animali a cui le pallottole hanno spezzato le zampe o fracassato le mandibole: i cavalli sarebbero poi stati finiti dai cecchini ritornati a volteggiare sul posto con gli elicotteri. Per giustificare l’eccidio, un portavoce dell’Amministrazione statale dei Parchi ha dichiarato che tutto si è svolto nel modo più umano possibile.