Elena Dusi sulla Repubblica del 5/11/2000 a pagina 11 e La Stampa del 5/11/2000 a pagina 11, 5 novembre 2000
Nel corso della conferenza internazionale organizzata a Roma dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, il ministro Umberto Veronesi ha dichiarato che l’obiettivo della ricerca è riuscire a creare una mappa del rischio
Nel corso della conferenza internazionale organizzata a Roma dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, il ministro Umberto Veronesi ha dichiarato che l’obiettivo della ricerca è riuscire a creare una mappa del rischio. Questo risulterebbe condizionato da tre variabili: la predisposizione genetica, l’ambiente e il comportamento individuale. Primo fattore di rischio, comunque, sembra essere il benessere economico. Nei paesi sviluppati si mangia troppo e ci si muove poco. Strategia vincente contro il cancro, come sempre, la prevenzione. Alla radice di ogni neoplasia, infatti, c’è la mutazione di un gene, che può essere individuata con un semplice esame del Dna. Fumare molto, ad esempio, danneggia un particolare cromosoma, che, attraverso una serie di mutazioni successive (le tappe sono almeno una ventina), giunge a produrre delle cellule pre-tumorali nel tessuto del polmone. Fondamentale, quindi, accorgersi subito della rottura di questi cromosomi e correre ai ripari in tempo. Fra l’alterazione del cromosoma e lo sviluppo del cancro possono passare da pochi mesi a trent’anni. Oggi è anche possibile creare delle molecole intelligenti, che ripristinano le funzioni perse o alterate nelle cellule pre-tumorali e ne bloccano l’evoluzione in cellule cancerose vere e proprie. La tecnica in via di sperimentazione a Milano consiste nell’introdurre un gene sano dove si è verificata l’alterazione. Per penetrare nella cellula compromessa viene usato il virus del raffreddore, arricchito con il gene Fhit e poi iniettato con l’aerosol. Se la terapia si dimostrerà efficace, il vaccino potrebbe essere disponibile tra sette anni.