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 2000  novembre 10 Venerdì calendario

Rispetto alla Bibbia o alla Torah, il Corano è un libro più moderno, meno severo. Ma poi, mentre l’Occidente procede, storicizza, si evolve, il Corano si arresta, cristallizzandosi

Rispetto alla Bibbia o alla Torah, il Corano è un libro più moderno, meno severo. Ma poi, mentre l’Occidente procede, storicizza, si evolve, il Corano si arresta, cristallizzandosi. A sostenerlo è il professor Claudio Lo Jacono, docente di Storia del vicino Islam all’università Orientale di Napoli. Ad esempio, la donna, per il Corano, vale "la metà dell’uomo": apparente discriminazione. Ma, nel settimo secolo, stabilire che la donna avesse un diritto positivo (in questo caso, alla metà del patrimonio ereditario rispetto all’uomo) era un fatto progressista. Nella stessa epoca, l’Occidente non le assegnava un bel niente. Oggi, quella stessa regola appare discriminatoria e odiosa. La donna, nel Corano, spiritualmente è al pari dell’uomo. Oggi sembra normale: ma, per secoli, in Occidente fu considerata priva di anima. La donna musulmana, teoricamente, ha diritti civili avanzati: è consentito l’aborto, come il divorzio, ed è stabilita una dote maritale esclusivamente per lei, che può usarla come vuole. Può, però, essere "corretta", anche se non le si deve far proprio male: "Se ciò accade, il matrimonio può essere sciolto d’ufficio". L’Occidente ha prodotto concetti non dissimili: lo ”jus corrigendi”, il diritto di correggere dell’uomo, e la ”modica vis”, quel po’ di violenza lecito per ottenere l’atto sessuale. Poi c’è la questione della poligamia, senza dubbio maschilista, ma praticata non solo nell’Islam. Maometto consente quattro mogli e innumerevoli amanti a ogni uomo (e lui stesso pratica la poligamia). Ma tutto dev’essere legale, e non si possono fare preferenze né ingiustizie. Nella realtà, comunque, la poligamia è rara e resa impraticabile, se non dal Corano, da ragioni economiche. Altro nodo della questione femminile, l’uso del velo. "Personalmente", dice Lo Jacono, "non credo che il velo sia un’invenzione islamica. Il Corano dice solo che la donna dev’essere vestita decentemente. In realtà la copertura è un fatto pre-islamico, in alcuni casi dettato da autodifesa, che è stato poi interpretato secondo i dettami del maschilismo con risultati diversissimi. Si pensi a come vestono le donne iraniane, interamente coperte dal chador, all’intollerabile oppressione delle donne in Afghanistan, e a quanto più libere per i vestiti siano le algerine o le stesse egiziane. D’altronde, che la copertura non sia un fatto solo dell’Islam è provato dalle cristiane, che sono ugualmente velate, e dalla stessa tradizione del Meridione d’Europa".