Luigi Bignami sul Corriere della Sera del 12/11/2000 a pagina 29., 12 novembre 2000
Piramide. La piramide sommersa nei pressi dell’isola giapponese di Yonaguni, non nasconde alcun mistero: è una creazione delle correnti marine e dei terremoti
Piramide. La piramide sommersa nei pressi dell’isola giapponese di Yonaguni, non nasconde alcun mistero: è una creazione delle correnti marine e dei terremoti. Si tratta di un enorme blocco di roccia (arenaria argillosa) sommerso da 8-10 mila anni, la cui sommità sta a circa 5 metri dalla superficie del mare e la cui base poggia a 25 metri di profondità. Contrariamente alle tesi di molti cultori di misteri archeologici, che sostenevano che la piramide fosse artificiale e che risultasse dal lavoro di una civiltà antichissima e sconosciuta, il ”monumento” (50 metri in lunghezza, 20 in larghezza) è in realtà costituito da un corpo unico scolpiti nel tempo dagli elementi naturali. Il primo studioso a convincersi che fosse un manufatto fu il giapponese Masahaki Kimura, del Dipartimento di Scienze fisiche e terrestri dell’Università di Ryuku. Dopo tre immersioni, il geologo tedesco Wolf Wishmann ha invece affermato: "Non ho trovato nulla che abbia a che fare con l’uomo". Così anche Robert Schoch, geologo del College of Generals Studies dell’Università di Boston: "La mia opinione è che Yonagumi sia una struttura del tutto naturale". A suffragare l’ipotesi sono le caratteristiche geologiche del monumento sottomarino, che presenta scalinate e terrazze simili ad altre formazioni rocciose che si trovano all’aperto. Nessun reperto archeologico è stato rinvenuto attorno alla piramide.