Maria Pia Fusco sulla Repubblica del 17/11/2000 a pagina 57, 17 novembre 2000
L’ultimo film di Cristina Comencini s’intitola ”Il terzo atto” ed è tratto da ”La coscienza di Zeno” di Italo Svevo
L’ultimo film di Cristina Comencini s’intitola ”Il terzo atto” ed è tratto da ”La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. Tra gli interpreti, Fabrizio Rongione (Zeno), Chiara Mastroianni (Ada Malfenti, la donna amata da Zeno) e Mimmo Calopresti (il suocero di Zeno). La regista, al suo quinto film, è tornata a lavorare in Italia dopo 19 anni trascorsi a Parigi, dove ha girato documentari. Tra gli altri, un ritratto di Carlo Cecchi, al lavoro con Shakespeare: "Il lavoro con Cecchi è stato essenziale, un’esperienza esaltante e vitale da cui sono uscita con due impressioni: che volevo tornare in Italia e che ero una regista". Nel ”Terzo atto” la storia di Zeno Cosini si sposta da Trieste a Roma e dall’inizio del secolo ai giorni nostri: "Un’opera è di chi la legge. La ”Coscienza” è un classico, appartiene al futuro". Anche le donne di casa Malfenti rispetto al libro vanno incontro a varie metamorfosi: "Ho cercato di farne dei personaggi: nel romanzo sono appena accennate. Ada, ad esempio, diventa un’attrice di teatro, bella e fredda. E’ su di lei che Zeno, eterno ragazzo, concentra la sua passione. Ma tutte ruotano intorno alla figura del padre, il Malfenti. La ricerca del padre, sia privato che artistico, è un tema che sento molto. E’ difficile da spiegare, ma penso che, partendo dai nostri padri, prendendo da loro uno slancio vitale forte, dobbiamo poi riuscire a esprimere noi stessi".