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 2000  novembre 20 Lunedì calendario

Difesa Europea. I programmi militari congiunti dell’Unione Europea prevedono la creazione di un "military staff", una specie di stato maggiore europeo

Difesa Europea. I programmi militari congiunti dell’Unione Europea prevedono la creazione di un "military staff", una specie di stato maggiore europeo. Altri organismo creato è il Comitato politico e di sicurezza (Cops): ora composto dagli ambasciatori dei 15 paesi, in futuro presieduto da un militare "di altissimo grado" e una forza di intervento continentale. Nel quadro dei programmi di difesa europea, solo la Danimarca, pur essendo membro della Nato, non contribuirà in alcun modo. I contributi nazionali, ufficialmente top secret, sono già stati resi noti da indiscrezioni. La Spagna impiegherà 8-10 mila uomini, come l’Olanda, che tuttavia offrirà un contributo tecnologicamente più consistente, "soporattutto per quanto riguarda la forza aerea". Il Belgio contribuisce con una Brigata di 3.500 uomini, così come Portogallo e Grecia. I Paesi neutrali, Svezia, Irlanda e Finlandia, mettono a disposizione 1000-1500 uomini ciascuno. L’Italia dovrebbe offrire "18 mila uomini, le strutture di un comando divisionale e di un quartier generale interforze, tre brigate meccanizzate, artiglieria e supporto logistico, reparti di carabinieri. Il contributo navale dovrebbe essere proporzionalmente più importante di quello aereo, ma quest’ultimo è valorizzato dal fatto che siamo uno dei pochi Paesi europei a disporre di cacciabombardieri in brado di svolgere attività antimissilistica". L’Italia è inoltre presente in quasi tutti i consorzi che si occupano dello sviluppo dei nuovi sistemi d’arma europei: "aerei da trasporto a medio-lungo raggio, Awacs per la sorveglianza area, satelliti ottici e con la tecnologia radar, aerei da caccia, elicotteri, fregate, aeroplani per il controllo del campo di battaglia". Teoricamente, l’Italia dovrebbe essere alla pari con Francia, Gran Bretagna e Germania, "nonostante il nostro bilancio per la difesa sia notevolmente inferiore al loro". Tuttavia, "il fatto di aver presentato un’offerta consistente non ci garantisce automaticamente un analogo peso politico. Infatti, di fronte all’eccesso di offerte, i governi hanno sostanzialmente deciso di non decidere. La scelta di quali forze impegnare nel corpo di spedizione europeo verrà presa caso per caso, a seconda delle caratteristiche della missione e comunque dopo un accurato esame delle capacità operative di ogni reparto e dopo un periodo di intense esercitazioni congiunte che dovrà essere completato entro il 2003". Altro problema: il rapporto con la Nato. Gli Usa vorrebbero che che a dirigere le operazioni fosse il vicecomandante supremo delle forze Nato – alternativamente scelto tra britannici e tedeschi – ma i francesi, che non fanno parte dei comandi integrati Nato, "non sono necessariamente dello stesso parere".