Valeria Chianese su Avvenire del 19/11/2000 a pagina 11, 19 novembre 2000
Salvatore Ricci, 70 anni tra qualche mese, ha raccolto in un museo a San Marco dei Cavoti (Benevento) 51 esemplari di orologi e segnatempo dal 1714 ai giorni nostri
Salvatore Ricci, 70 anni tra qualche mese, ha raccolto in un museo a San Marco dei Cavoti (Benevento) 51 esemplari di orologi e segnatempo dal 1714 ai giorni nostri. La sua passione è iniziata quando aveva 12 anni: una vicina gli regalò una sveglia fine Ottocento prima di emigrare in America. Salvatore la smontò, la studiò, la guardò funzionare: fu amore a prima vista. Da allora non si è più staccato dagli orologi, anche se di mestieri ne ha fatti tanti: contadino, dipendente della Fiat, orafo, rappresentante. Nel museo ha raccolto anche gli enormi segnatempo che dall’alto vegliavano sul giorno e sulla notte dei cittadini, dopo averli conservati per anni nel giardino di casa, protetti da una coperta, o nella casa di campagna di qualche amico. Smontati ne ha ancora tanti: come quelli del museo, vengono da ogni dove, dall’Italia ma anche dall’Europa. "Il primo orologio meccanico è stato inventato in Italia nel 1300. A quel tempo ci volevano 4 - 5 anni per costruirne uno e costavano tantissimo. C’era bisogno di matematici, progettisti, disegnatori: il fabbro era l’ultimo ad intervenire. Poi l’orologio veniva trasportato sulla torre e montato. Fino al 1445 i campanili non esistevano, c’erano le torri. Quell’anno fu costruito il primo campanile a Napoli in piazza San Gaetano". Oggi Salvatore è un esperto conosciuto nel mondo. Nel dicembre scorso, in piena psicosi da Millennium bug, la Rai lo chiamò per sorvegliare l’enorme orologio di Cinecittà e lui stette lì un giorno e una notte. Ogni orologio ha una sua storia: Salvatore ne ha tante da raccontare. Ad esempio quella dell’orologio di Lenola: "Si fermava sempre. Io lo aggiustavo e quello dopo un po’ si fermava di nuovo. Un giorno mi chiama il prete della chiesa di fronte alla torre per riparare le campane. L’orologio è fermo. Chiamo un vigile urbano: vai tu a metterlo in funzione, gli dico. E quello cammina, poi si ferma un’altra volta. Mistero. Indaghiamo e scopriamo che a fermarlo era una donna che abitava sotto la torre. Cambiammo la serratura e funziona ancora".