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 2000  novembre 16 Giovedì calendario

Dario Fo figura tra gli autori del catalogo di una mostra di santi e madonne medioevali in legno: "Sacre Passioni

Dario Fo figura tra gli autori del catalogo di una mostra di santi e madonne medioevali in legno: "Sacre Passioni. Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo", che si svolgerà al Museo di San Matteo a Pisa fino all’8 aprile 2001. Per Fo la frequentazione con gli attori lignei è una vecchia abitudine: "Ho scoperto, studiando laudi e rappresentazioni medioevali, addirittura del Mille, che in scena venivano spesso usate statue dalle membra articolate. Si sono trovati a Perugia dei Cristi concepiti come vere e proprie macchine sceniche semoventi, col busto cavo perché all’interno sistemavano una sacca di liquido rosso che doveva schizzare fuori simulando il sangue quando il soldato infilzava Gesù con la lancia". Erano statue che venivano realizzate per l’azione teatrale, cercando di imitare al massimo il volume, il peso e la dimensione degli esseri umani. Poi venivano vestite molte volte, quasi come marionette, con un notevole realismo. In concomitanza con la mostra, Fo e la Rame reciteranno dei pezzi medioevali, usando dei facsimili di queste sculture: "Ce n’è uno in cui la Madonna incontra una madre cui hanno ammazzato il bambino durante la strage degli innocenti. Impazzita di dolore, tiene un agnello tra le braccia, come fosse suo figlio, e si mette a parlare con la Vergine raccontandole tutta la sua tragedia, di come a un certo punto avesse insultato il padreterno che aveva voluto si versasse tanto sangue innocente quanto lui ne aveva offerto agli uomini. Il sapore ereticale della situazione è evidente, come è chiara l’allegoria dell’agnello che è l’Agnus Dei, il figlio di Dio: quindi quella donna è anche la Vergine". Nel Medioevo nessun essere umano poteva interpretare in scena Cristo né la Madonna: il loro ruolo veniva quindi affidato alle statue, secondo una tradizione teatrale che arriva direttamente dall’antica Grecia: "Si prendeva un attore per fargli recitare un personaggio che raddoppiasse in grottesco o in tragico la divinità: essendo di pietra questa non poteva parlare, ma per lei parlava il suo doppio, concedendosi parole che la divinità non avrebbe potuto pronunciare".