Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2000  novembre 23 Giovedì calendario

Tassos Jannitzis, ministro del Lavoro greco, ha presentato la nuova legge sui rapporti di lavoro. A partire dall’aprile 2001, l’orario settimanale verrà ridotto da 40 a 38 ore, con la possibilità di arrivare fino a 43 ore

Tassos Jannitzis, ministro del Lavoro greco, ha presentato la nuova legge sui rapporti di lavoro. A partire dall’aprile 2001, l’orario settimanale verrà ridotto da 40 a 38 ore, con la possibilità di arrivare fino a 43 ore. Le ore in più non verranno pagate come straordinario ma recuperate durante la settimana. Dopo trentacinque anni di contributi il lavoratore può andare in pensione, purché abbia raggiunto i cinquantacinque anni di età (prima il limite era cinquantotto anni). La nuova legge dovrebbe consentire la creazione di 50mila nuovi posti di lavoro. In Grecia la disoccupazione sfiora il 12 per cento (mezzo milione di persone, per lo più giovani). I sindacati e gli industriali sono insoddisfatti della proposta. Nikos Analitis, presidente di Seb (la Confindustri greca) sostiene che la riduzione delle ore straordinarie (da otto a tre) farà crescere il costo del lavoro del 3,5 per cento: "Avevamo chiesto al governo maggiore flessibilità, ma la nostra proposta non è stata presa in considerazione, di conseguenza sarà molto probabile che la disoccupazione aumenti". Il Professor Savas Robolis, direttore del Centro studi e ricerche del sindacato: "Noi abbiamo chiesto l’adozione di 35 ore settimanali, con una gradualità che si sarebbe completata all’inizio del 2003". Sergio Coggiola Il Sole-24 ore 21/11/00