24 novembre 2000
"Negli ultimi cinquecento anni in Italia ci sono stati centosettantaquattro terremoti distruttivi, in media uno ogni tre, quattro anni
"Negli ultimi cinquecento anni in Italia ci sono stati centosettantaquattro terremoti distruttivi, in media uno ogni tre, quattro anni. In Sicilia e in Calabria la media è di uno ogni diciassette, diciannove anni. Lo scorso secolo sono morte 200.000 persone e i terremoti degli ultimi trent’anni sono costati 180.000 miliardi di lire". Secondo Piero Bevilacqua, professore di storia contemporanea all’Università "La Sapienza" di Roma, la fragilità del territorio italiano è un dato storico. Dal Medioevo in poi, molte fonti storiche parlano dei problemi idraulici legati alla pianura Padana e alla laguna veneta. Nel Seicento il Po fu dirottato per evitare lo scarico di materiali nella laguna veneta e per lo stesso motivo due secoli dopo fu deviato il fiume Brenta. Rispetto ai secoli scorsi, oggi in Italia ci sono meno esperti di geologia e agronomia. Oltretutto, le terre coltivate sono di meno (nel 1951 ventisette milioni di ettari, oggi quindici milioni) e i terreni cementati non assorbono l’acqua. L’uso del trattore, lo spopolamento delle colline e il disboscamento provocano frane. Il Professor Bevilacqua ha raccolto, nel libro Ambiente e risorse nel Mezzogiorno contemporaneo, studi di giovani ricercatori sulla storia dei sismi, delle bonifiche e della legislazione forestale, dall’età giolittiana fino ad oggi. La Repubblica 23/11/00 pagina 47.