Jacopo Pellegrini su Avvenire del 28/11/2000 a pagina 24., 28 novembre 2000
L’attore Michele Placido debutta nella lirica, al Teatro Sociale di Rovigo, con la regia di due opere di Giovanni Paisiello e Gaetano Donizetti: "Il divertimento dei Numi" e "La Romanziera e l’Uomo nero"
L’attore Michele Placido debutta nella lirica, al Teatro Sociale di Rovigo, con la regia di due opere di Giovanni Paisiello e Gaetano Donizetti: "Il divertimento dei Numi" e "La Romanziera e l’Uomo nero". La scena da lui ideata è piena di oggetti: tra gli altri, un vassoio di spaghetti al pomodoro ancora fumanti, piatti di cibo prelibato, un fulmine di cartapesta, una spada, due carri da guerra, una carrozza, libri, cofanetti, fogli di pergamena. Ci sono anche degli animali: una gallina vera, che attraversa la scena e torna indietro arrostita a puntino, un cavallo, anch’esso vero, e un’aquila, che invece è un mimo fornito di becco e piume. Nelle due operine Paisiello e Donizetti fanno la parodia di due generi di moda all’epoca. Paisiello mette in ridicolo le feste teatrali d’argomento mitologico, trasportando in cielo tre popolani napoletani e trasformandoli in Venere, Marte e Giove. Donizetti trae spunto dalla moda dei romanzi gotici e della poesia ossianico-sepolcrale per narrarci le disavventure della giovane Antonina, folle per la letteratura, dedita alla scrittura e innamorata del suo eroe (l’Uomo nero).