Adriana Cerretelli, Il Sole 24 Ore, 28/11/00, pag. 3. Andrea Bonanni, Corriere della Sera, 28/11/00, pag. 20, 28 novembre 2000
I quindici paesi della Ue si sono messi d’accordo per tassare i capitali delle persone che non vivono nel Paese in cui hanno aperto il conto
I quindici paesi della Ue si sono messi d’accordo per tassare i capitali delle persone che non vivono nel Paese in cui hanno aperto il conto. Dal 2003 al 2010, Lussemburgo, Belgio e Austria applicheranno, sui risparmi dei non residenti, una tassa del 15 per cento per i primi tre anni e del 20 per cento per i quattro anni successivi. Della somma ricavata dalla tassa, il 75 per cento andrà ai Paesi di origine degli investitori, il 25 per cento al Paese in cui è stato fatto l’investimento. Gli stati dell’Unione in cui non vige il segreto bancario sui conti correnti dei non residenti adotteranno un sistema di scambio di infomazioni. Dal 2010 tutti i paesi della Ue dovranno abolire il segreto bancario. La tassa verrà applicata sugli interessi dei titoli di credito di qualsiasi tipo, sui redditi da obbligazioni nazionali ed internazionali e sui redditi da fondi di investimento. Non saranno tassati i fondi azionari, le eurobbligazioni in circolazione e quelle emesse prima del marzo 2001. La presidenza svedese della Ue tratterà con i Paesi terzi (Svizzera, Lietchenstein, San Marino, Andorra, Monaco, Stati Uniti) per convincerli ad adottare "misure equivalenti" e con amministrazioni dipendenti dall’Unione (Isola di Man, isole caraibiche e normanne) per mettere in atto "le stesse misure". Questa la condizione alla quale il Lussemburgo ha accettato l’accordo.