Mauro Della Porta Raffo sul Corriere della Sera del 28/11/00., 28 novembre 2000
«Caro Montanelli, a proposito dell’ intricatissima situazione conseguente ai controversi risultati delle elezioni presidenziali americane, sulla quale ella si è intrattenuto nella "stanza", mi permetto di rammentarle in qual modo gli Stati Uniti uscirono, nel 1876-77, da una impasse praticamente identica
«Caro Montanelli, a proposito dell’ intricatissima situazione conseguente ai controversi risultati delle elezioni presidenziali americane, sulla quale ella si è intrattenuto nella "stanza", mi permetto di rammentarle in qual modo gli Stati Uniti uscirono, nel 1876-77, da una impasse praticamente identica. Nelle elezioni del 1876, infatti, il democratico Samuel Tilden (come oggi Gore) aveva ricevuto la maggioranza dei voti popolari, per un totale di 184 grandi elettori. Sfortunatamente per lui, il quorum richiesto era di 185! Il suo rivale Rutheford Hayes, invece, aveva solo 166 voti a suo favore, ma reclamava l’attribuzione dei grandi elettori del South Carolina, della Louisiana e (incredibilmente, visto quanto oggi accade) della Florida, per un totale di 19 voti elettorali. Se li avesse ottenuti tutti, avrebbe vinto per 185 a 184! I tre Stati or ora elencati avevano fornito risultati elettorali al termine degli scrutini favorevoli sia all’uno che all’altro contendente. Per decidere la questione ed uscire dallo stallo, il Congresso nominò, nel febbraio del 1877 (allora, il presidente entrava in carica il 4 marzo e non, come adesso, il 20 gennaio dell’anno successivo a quello delle votazioni), un’apposita commissione formata da 15 membri che decise di assegnare tutti i 19 voti in discussione al repubblicano Hayes, anche e soprattutto perché era formata da 8 repubblicani e 7 democratici. Questi ultimi minacciarono allora di passare all’ostruzionismo al Congresso al momento della formale conta dei voti e di lasciare così il paese senza presidente allo scadere del secondo mandato di Grant. La soluzione - dopo una lunga serie di incontri più o meno segreti tra gli esponenti dei 2 partiti (in particolare, i repubblicani trattarono con i democratici degli Stati del Sud) - si ebbe con l’adozione del cosidetto "Compromesso del 1877". In cambio del loro assenso all’elezione di Hayes (che, quindi, alla fine, arrivò alla Casa Bianca battendo per un solo voto elettorale il rivale), i democratici ottennero la garanzia che il nuovo presidente avrebbe ritirato le ultime truppe dal Sud (la guerra di Secessione era finita da poco tempo, dopo tutto), avrebbe affidato a un sudista di spicco un incarico nel suo governo ed avrebbe appoggiato le altre richieste del Sud in tema di aiuti economici. Subito dopo essere entrato in carica, Hayes mantenne tutte le promesse fatte. Non so, oggi, quali potrebbero essere le basi politiche per un nuovo Compromesso, ma mi sembra di poter dire che, alla luce di questo precedente, la strada da percorrere in America (salvo rinuncia da parte di Gore) sia la stessa seguita nel 1876-77» (Mauro della Porta Raffo).