Avvenire del 29/11/2000 a pagina 18., 29 novembre 2000
Secondo una ricerca del Centro Nazionale di Studi Sociali, solo il quarantotto per cento dei britannici crede in Dio (nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni, la percentuale scende ai due terzi degli interpellati)
Secondo una ricerca del Centro Nazionale di Studi Sociali, solo il quarantotto per cento dei britannici crede in Dio (nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni, la percentuale scende ai due terzi degli interpellati). In declino anche la Chiesa Anglicana: solo il ventisette per cento della popolazione inglese ammette di farne parte, con un calo del quaranta per cento rispetto al 1983. Gli inglesi hanno un atteggiamento permissivo verso le scene di sesso in tivvù (neanche un quarto della popolazione vorrebbe vederle censurate), e moltissimi (settantadue su cento) ammettono di avere la passione del gioco d’azzardo. Solo una minoranza pensa che chi si sposa sia più felice, e il sessantasei per cento dei giovani non considera moralmente sbagliate le esperienze sessuali prematrimoniali. Due terzi degli intervistati non tollerano la richiesta di elemosine, definita nient’altro che «un modo facile di far soldi», sessanta su cento giudicano «inaccettabile» il vagabondaggio. Trentasette su cento ammettono di avere pregiudizi razziali, settanta su cento sono convinti che gli immigrati rubino posti di lavoro, ventisei su cento considerano negativo che le minoranze etniche riescano a migliorare le proprie condizioni economiche, quaranta su cento ritengono esagerata le politica governativa di uguaglianza razziale. Settantatre su cento, inoltre, sono decisamente contrari all’euro e ventidue su cento auspicano un distacco totale dall’Unione Europea. Un quarto del popolo inglese pensa che la Scozia dovrebbe diventare indipendente, un quinto concederebbe l’indipendenza al Galles. Cinquantaquattro inglesi su cento ritengono che sarebbe meglio se l’Irlanda del Nord facesse parte della Repubblica d’Irlanda e non del Regno Unito.