Marco Rogari, Il Sole 24 Ore del 29/11/00 pagine 15, 29 novembre 2000
Nel 2030 i "lavoratori vecchi" saranno quasi la metà della popolazione attiva.I cinquantenni a lavoro aumenteranno di un 20 per cento creando sul mercato del lavoro una fascia in espansione e difficilmente sostituibile di lavoratori esperti
Nel 2030 i "lavoratori vecchi" saranno quasi la metà della popolazione attiva.I cinquantenni a lavoro aumenteranno di un 20 per cento creando sul mercato del lavoro una fascia in espansione e difficilmente sostituibile di lavoratori esperti. Dal 2004-2005 le assunzioni di giovani leve non sarà in grado di sostituire i posti di lavoro lasciati dalle persone che vanno in pensione. Tutto questo sarà accompagnato da una progressiva riduzione della durata media del lavoro scesa dai 36,7 anni del ’78 ( ingresso in media a 21 anni ed uscita a 57) a 30-32 anni alla fine degli anni ’90( i maschi entrano a 24 anni per uscire a 56 mentre le donne iniziano a lavorare a 25 anni e terminano a 55). L’elevata tassazione sul lavoro dei giovani e minori contributi sociali nelle casse dello Stato alcune delle conseguenze.Questa ricerca elaborata dalla Fondazione Esperienza in collaborazione con la Fondazione Agnelli mette in evidenza la necessità di ridefinire gli attuali meccanismi del mercato del lavoro, la tassazione e il sistema Welfare.