Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

La sfera terrestre rappresenta un angolo di 360 gradi e quando fu decisa la suddivisione in fasce orarie, o fusi, fu convenuto che ciascuna fosse di 15 gradi. Ne risultarono quindi 24. A metà, cioè a 180 gradi, cadde il cambiamento di giorno (la linea passa per zone disabitate). Si dovette risolvere il problema della rivalità tra Francia e Inghilterra e quest’ultima la spuntò grazie all’appoggio americano: il meridiano zero fu fatto passare per Greenwich, località vicino a Londra. La classificazione fu messa nero su bianco alla conferenza di Washington, nel 1884. Prima c’erano una miriade di ore locali, tutte determinate dal movimento solare ma la globalizzazione poneva la necessità di superare l’impasse che rendeva confuse relazioni commerciali, politiche e i viaggi a lunga percorrenza. La suddivisione fu adottata in modo esteso solo alla fine della prima guerra mondiale. Ritardo dovuto al fatto che molte realtà locali la ritenevano poco adatta perché creava sbalzi orari in zone omogenee. Poche le revisioni concesse. Il Portogallo chiese di essere inserito nell’area della Spagna invece che in quella britannica, senza successo. L’isola di Terranova ottenne un dimezzamento della separazione temporale che l’aveva divisa di un’ora dal Canada e l’ottenne. L’Arabia Saudita, per ragioni legate al calendario islamico, non ha ancora accettato l’ora ufficiale internazionale. Il maggior numero di richieste di revisione proviene da Paesi che hanno uno sviluppo orizzontale.