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 2000  dicembre 07 Giovedì calendario

Tra il 1980 e il 1994 sono stati consumati in Italia integratori anti-invecchiamento e anti-stanchezza a base di cervello bovino e quindi a rischio potenziale di Bse (encefalopatia spongiforme bovina)

Tra il 1980 e il 1994 sono stati consumati in Italia integratori anti-invecchiamento e anti-stanchezza a base di cervello bovino e quindi a rischio potenziale di Bse (encefalopatia spongiforme bovina). A produrli era la Fidia, casa farmaceutica di Abano Terme. In seguito allo scoppio del caso ’mucca pazza’ in Inghilterra i medicinali furono progressivamente ritirati dal mercato italiano. Cronassial, Sinassial, Sygen, Bros, Keras, Senefor, Brain, Megan e Sincronal; questi i nomi dei farmaci a rischio. Nei primi anni Novanta se ne consumavano in Italia oltre sessanta milioni di fiale ogni anno (trenta milioni solo di Cronassial). Secondo Silvio Garattini, farmacologo ed ex membro della Commissione Unica del Farmaco, il rischio che i consumatori possano aver contratto il morbo della mucca pazza dalle pillole in questione «sarebbe sensibilmente ridotto da due fattori: la Fidia si è sempre servita di cervelli bovini provenienti dai paesi del Sudamerica, esenti da Bse; i cervelli venivano sottoposti a procedimenti di purificazione che ne riducevano drasticamente (circa un miliardo di volte) l’eventuale carica infettiva». Il problema però rimane. La Fidia è stata infatti al centro di una complessa vicenda giudiziaria dalla quale è emerso, tra l’altro, che i cervelli venivano sporadicamente acquistati anche in Olanda e in Italia, in Spagna e forse anche in Irlanda, Paesi a rischio Bse.