Riccardo Lenzi sullíEspresso del 16/11/2000 a pagina 195., 16 novembre 2000
Nella villa di Sant’Agata è custodito il misterioso baule in cui Verdi raccoglieva le carte che gli stavano più a cuore: spartiti inediti, abbozzi d’opera, annotazioni
Nella villa di Sant’Agata è custodito il misterioso baule in cui Verdi raccoglieva le carte che gli stavano più a cuore: spartiti inediti, abbozzi d’opera, annotazioni. Nel ’41, Mussolini costrinse gli eredi ad aprirlo: ne uscirono gli abbozzi di lavoro per la partitura del ”Rigoletto”. Dal dopoguerra la famiglia Verdi lo ha tenuto chiuso a doppia mandata, centellinando i preziosi documenti che contiene: ottanta fogli, di cui 36 di pura musica, segnati da cancellature, parole sovrascritte, raschiamenti, tagli, notazioni a bordo pagina. Ma al misterioso baule bisogna avvicinarsi con cautela: secondo Pierluigi Petrobelli, direttore dell’Istituto nazionale di studi verdiani, ”c’è il rischio che troppa invadenza costringa la famiglia Verdi a richiuderlo. Magari per un altro paio di generazioni”.