L’Espresso del 30 novembre 2000 a pagina 303., 30 novembre 2000
Da un sondaggio effettuato dal Cirm, su incarico dell’associazione che raccoglie le compagnie assicurative italiane (Ania), risulta che il 43,9 degli italiani conosce qualcuno che ha ottenuto dall’assicurazione un rimborso gonfiato
Da un sondaggio effettuato dal Cirm, su incarico dell’associazione che raccoglie le compagnie assicurative italiane (Ania), risulta che il 43,9 degli italiani conosce qualcuno che ha ottenuto dall’assicurazione un rimborso gonfiato. Molti italiani, lamenta Mario Orio (direttore generale dell’Ania) acquistano per 50 mila un certificato contraffatto «e non pagano una lira di RC auto». La compagnia milanese Ras ha cominciato a querelare i clienti colti in flagrante richiesta di risarcimento ingiustificato. L’anno scorso i querelati erano 11, quest’anno sono già 273. Tra le truffe più eclatanti: la finta suora romana che sfrutta l’esenzione dalle visite medico-legali per sostenere danni fisici inesistenti; un risarcimento richiesto ( a Messina) per la morte di un ronzino fatto passare per purosangue; l’assicurazione di auto identiche presso diverse compagnie e l’esposizione ai periti dei medesimi pezzi danneggiati. Le compagnie assicurative si lamentano anche per l’entità dei rimborsi. «Le persone - sostiene sempre Orio - valgono diversamente secondo in che paese vivono: a Milano il "colpo di frusta" subito da una segretaria di 32 anni vale 10,7 milioni. In Francia meno della metà, in Germania 4,1 milioni, in Finlandia 3 milioni. Solo il Belgio, con 13,7 milioni, è più generoso. La morte di un impiegato di 50 anni, sposato, padre di due figlie, viene risarcita in Italia con quasi un miliardo, contro i 534 milioni della Germania, i 338 milioni della Francia e iu 313 milioni del Belgioª