Giuseppina Manin su Io Donna del 2/12/2000., 2 dicembre 2000
Un tempo le primedonne della lirica era quasi tutte sovrappeso e piuttosto avanti con gli anni, ormai sono quasi tutte giovani, slanciate, sexy
Un tempo le primedonne della lirica era quasi tutte sovrappeso e piuttosto avanti con gli anni, ormai sono quasi tutte giovani, slanciate, sexy. Ad esempio Elizabeth Norberg-Schulz, viso di porcellana, aria delicata «da statuina di biscuit», Daniela Dessì, candido decoltè e vitino da Rossella O’Hara (nella "Cene delle beffe" ha persino indossato un négligé), oppure Eteri Gvazava, «un metro e settantacinque di fascino» (è stata protagonista della "Traviata" televisiva). Rodolfo Celletti (musicologo ed esperto di voci liriche): «La ciccia un legame con la voce ce l’ha. Dopo la celebre dieta la Callas non fu più la stessa... Un tempo l’effetto di quei corpi eccessivi risultava stridente. Ma bastavano cinque minuti di canto perchè il miracolo avvenisse. La forza della voce era capace di questa metamorfosi: dissolvere l’apparenza per fare affiorare la sostanza del personaggio». Come capitò a un’Eleonora Duse con i capelli bianchi, che, dopo aver vestito i panni della giovane Capuleti, scrisse a D’Annunzio: «Quella sera io fui Giulietta».