Denise Schmandt Besserat su la Repubblica del 27/10/00 a pagina 56., 27 ottobre 2000
La nascita della scrittura vera "La preoccupazione per la sopravvivenza nell’aldilà portò ad una ottava invenzione
La nascita della scrittura vera "La preoccupazione per la sopravvivenza nell’aldilà portò ad una ottava invenzione. Tra il 2600 ed il 2500 a.C., uno scriba incise piccole statue recanti il nome di individui defunti. Vi aggiunse poi una preghiera chiedendo al dio al quale la statua era stata dedicata una lunga sopravvivenza per il defunto. L’ottavo inventore si rivolgeva agli dei usando frasi con soggetto, verbo e complementi e portò quindi la scrittura a modellarsi sul discorso, adottando la sintassi del linguaggio parlato. L’ottava invenzione fu il vero decollo della scrittura e la porta per la letteratura. Verso il 2400 a.C., un re sumero fu in grado di descrivere le sue vittorie in un testo di insolita lunghezza. Già nel 2000 a.C., la scrittura venne usata per testi storici, religiosi, giuridici, accademici e letterari, inclusa la poesia. Ancora mezzo secolo fa nessuno si aspettava che la scrittura fosse così intrinsecamente legata alle operazioni di contabilità. Nessuno di fatto si attendeva che l’invenzione della scrittura fosse un sottoprodotto della rimarchevole invenzione dei numeri astratti. Ed in ultimo nessuno avrebbe immaginato che i rituali funerari e le preghiere fossero il crocevia tra contabilità e letteratura".