Franco Foresta Martin, Corriere della Sera, 05/12/2000; pag.20, 5 dicembre 2000
Entro i prossimi cinquant’anni il buco nell’ozono si chiuderà. Lo afferma Alain O’Neill, presidente dello Sparc, programma di ricerca sulla stratosfera, a nome dei trecento scienziati riuniti a Buenos Aires per la Conferenza sui processi stratosferici
Entro i prossimi cinquant’anni il buco nell’ozono si chiuderà. Lo afferma Alain O’Neill, presidente dello Sparc, programma di ricerca sulla stratosfera, a nome dei trecento scienziati riuniti a Buenos Aires per la Conferenza sui processi stratosferici. Lo strato di ozono che avvolge la Terra si trova ad un’altezza compresa tra i 20 e i 50 chilometri dalla sua superficie. Il suo recente assottigliamento in alcuni punti ha raggiunto la massima ampiezza (pari a tre volte l’area degli Usa) nell’ottobre di quest’anno. Il buco nell’ozono permette ai raggi ultravioletti del Sole di ragiungere la superficie terrestre, con conseguenze negative per la salute dell’uomo: tumori della pelle, malattie degli occhi, indeebolimento del sistema immunitario. A causarlo sono i Cfc (clorofluorocarburi), usati nella produzione di frigoriferi, condizionatori, bombolette spray. Nel 1987, 23 paesi sviluppati hanno sottoscrittto a Montreal un accordo per limitarne le emissioni e per sostituirli con gas meno nocivi.