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 2000  dicembre 05 Martedì calendario

Entro i prossimi cinquant’anni il buco nell’ozono si chiuderà. Lo afferma Alain O’Neill, presidente dello Sparc, programma di ricerca sulla stratosfera, a nome dei trecento scienziati riuniti a Buenos Aires per la Conferenza sui processi stratosferici

Entro i prossimi cinquant’anni il buco nell’ozono si chiuderà. Lo afferma Alain O’Neill, presidente dello Sparc, programma di ricerca sulla stratosfera, a nome dei trecento scienziati riuniti a Buenos Aires per la Conferenza sui processi stratosferici. Lo strato di ozono che avvolge la Terra si trova ad un’altezza compresa tra i 20 e i 50 chilometri dalla sua superficie. Il suo recente assottigliamento in alcuni punti ha raggiunto la massima ampiezza (pari a tre volte l’area degli Usa) nell’ottobre di quest’anno. Il buco nell’ozono permette ai raggi ultravioletti del Sole di ragiungere la superficie terrestre, con conseguenze negative per la salute dell’uomo: tumori della pelle, malattie degli occhi, indeebolimento del sistema immunitario. A causarlo sono i Cfc (clorofluorocarburi), usati nella produzione di frigoriferi, condizionatori, bombolette spray. Nel 1987, 23 paesi sviluppati hanno sottoscrittto a Montreal un accordo per limitarne le emissioni e per sostituirli con gas meno nocivi.