Michele Brambilla su Sette del 30/11/2000 a pagina 184., 30 novembre 2000
«Vittorio Emanuele II era un uomo rozzo, semianalfabeta, di gusti discutibili, ma di grande buon senso e soprattutto di grande coraggio
«Vittorio Emanuele II era un uomo rozzo, semianalfabeta, di gusti discutibili, ma di grande buon senso e soprattutto di grande coraggio. Divenuto Re d’Italia, dovette suo malgrado rispettare il protocollo, che prevedeva un tour per farsi conoscere dai sovrani europei. Una delle tappe di questo tour era naturalmente Londra. Dove il nostro Re si presentò, racconta la Regina Vittoria, malvestito, sporco e persino puzzolente di tabacco. La regina dice poi che le toccò ballare con questo re sporco e maleodorante, e che di quel ballo conservava un ricordo nauseabondo. Però ebbe la sensazione che se in quel momento in sala fosse improvvisamente entrato un drago, tutti i presenti sarebbero fuggiti, ma Vittorio Emanuele sarebbe rimasto e avrebbe sfoderato la spada per difenderla» (Indro Montanelli).