Piero Colaprico, La Repubblica, 07/12/2000 a pagina 20 Paolo Biondani, Corriere della sera, 08/12/2000 a pagina 13, 7 dicembre 2000
Filomena Esposito ha aspettato Silvio Berlusconi all’uscita del Palazzo di Giustizia di Milano, dove si era recato per il procedimento sulla Guardia di Finanza
Filomena Esposito ha aspettato Silvio Berlusconi all’uscita del Palazzo di Giustizia di Milano, dove si era recato per il procedimento sulla Guardia di Finanza. L’ha fermato e, piangendo, gli ha detto: «Berlusconi, non ce la faccio più, mi aiuti lei». «Dica, signora, che posso fare?». «Ho paura che mi tolgano il mio bambino di cinque anni. Ho bisogno di lavorare, non ho una casa». «Bene, dia numero e indirizzo a questo signore e stia tranquilla. Per lei questo è un giorno fortunato, alle nove io la chiamerò». «Non mi staccherò un attimo dal telefono». Filomena ha in seguito detto ai giornalisti: «Berlusconi prima di salutarmi mi ha chiesto se avevo bisogno di soldi, ma io ho detto di no, non è quello l’aiuto di cui ho bisogno, io voglio lavorare». La telefonata è arrivata puntuale alle nove. Berlusconi ha invitato Filomena e la sua Famiglia ad Arcore. Durante il loro colloquio, durato poco più di un’ora, Berlusconi le ha regalato dieci banconote da cinquecento mila lire. Le ha anche garantito che le troverà presto un lavoro ed una casa, e le ha messo a disposizione il suo segretario, Valentino, per ogni eventuale altro problema. «Il Natale è arrivato anche per noi. E Babbo Natale io l’ho già visto». Berlusconi ha regalato al bibmbo di cinque anni di Filomena l’orologio del centenario del Milan e un pallone.