Francesca Giuliani La Repubblica del 05/12/00 pagina V. Arturo Carlo Quintavalle e Lauretta Colonelli Corriere della Sera del 05/12/00 pagina 51., 5 dicembre 2000
Nell’Ottocento i monumenti non venivano restaurati. I colori di moda erano cupi e fumosi e alle architetture si lasciavano le patine scure del tempo
Nell’Ottocento i monumenti non venivano restaurati. I colori di moda erano cupi e fumosi e alle architetture si lasciavano le patine scure del tempo. Il colore chiaro è una moda recente, ma secondo alcuni studiosi pulire un monumento aumenta il danno degli agenti atmosferici. Le sostanze usate per il restauro dei monumenti sono abrasive. Una di queste, il «paraloid», con il variare della temperatura si distacca e si porta dietro pezzi di monumento. Quasi tutte le pellicole protettive in plastica isolano la pietra, impediscono la fuoriuscita dell’umidità e provocano danni. Il Colosseo, dopo la pulitura, sarà a forte rischio. Entro il 2003 verrà restaurato tutto il prospetto Nord. Le strutture murarie che sostenevano il pavimento ligneo dell’arena saranno rinforzate. Tutti i passaggi verranno ridotti per mezzo di tamponatura. Saranno restaurate le pitture del Passaggio di Commodo. Le fondamenta verranno consolidate. Sono diventate fragili in seguito alla costruzione dei muraglioni del Tevere, voluti da Garibaldi per arginare le inondazioni della città. Sarà ricostruito il «velarium», la copertura mobile che proteggeva i settantamila spettatori dal sole o dalla pioggia. L’ottantacinque per cento dell’anfiteatro verrà riaperto al pubblico. Il costo del restauro è di 40 miliardi, messi a disposizione dalla Banca di Roma nel 1992.