Giuliano Zincone sul Corriere della Sera del 6/11/2000 a pagina 1., 6 novembre 2000
Il giornalista Piero Ottone ha raccontato sul "Venerdì di Repubblica" i suoi primi approcci con il computer, al quale è approdato dopo una vita di fedeltà alla macchina da scrivere
Il giornalista Piero Ottone ha raccontato sul "Venerdì di Repubblica" i suoi primi approcci con il computer, al quale è approdato dopo una vita di fedeltà alla macchina da scrivere. La cosa che più lo infastidisce è il correttore automatico, che sottolinea in rosso tutti i suoi (presunti) sbagli di scrittura. Sua moglie, per esempio, si chiama Hanne, e per la macchina questo nome è un errore. «Mica posso cambiarglielo», protesta lui. Cambiarlo, in realtà, si potrebbe: in tutti i computer esiste un programma chiamato "ortografia e grammatica", che non si limita a segnalare gli strafalcioni, ma suggerisce anche le alternative. Siccome la parola Hanne non è sul vocabolario, il consiglio è di sostituirla con "Nanne, Panne o Canne". Piero Ottone, del resto, può dirsi fortunato, perché il suo cognome corrisponde a un sostantivo, a una «lega tra rame e zinco» e quindi non va incontro a censure. Il giornalista Giuliano Zincone, invece, viene puntualmente invitato a firmarsi "zircone", cioè a barattare il suo nome agricolo (raro nei dizionari) con quello di un «silicato tetragonale di lucentezza adamantina». Il computer, insomma, come dice Ottone, è «testardo e presuntuoso». Se citi Pasolini, ti ordina di chiamarlo "pisolini". E non sopporta che tu dica che qualcuno "constata": preferisce che si dica "costata", «in omaggio, forse, alla Mucca Pazza».