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 2000  dicembre 10 Domenica calendario

Papa Silvestro II, che in realtà si chiamava Gerberto, nacque in Alvernia, studiò in Catalogna, fece carriera a Reims, dove divenne prima docente universitario, poi arcivescovo (fu anche arcivescovo di Ravenna)

Papa Silvestro II, che in realtà si chiamava Gerberto, nacque in Alvernia, studiò in Catalogna, fece carriera a Reims, dove divenne prima docente universitario, poi arcivescovo (fu anche arcivescovo di Ravenna). Ribattezzato il Papa Mago per la sua passione per l’astronomia, l’alchimia e la musica, inventò l’organo a vapore e riprodusse la volta celeste usando l’astrolabio e le sfere armillari. Il 6 aprile 999 divenne Papa grazie all’appoggio di Ottone III, di cui fu maestro e consigliere e col quale progettava di costruire un Impero basato sull’armonia tra potere temporale e potere religioso. Il loro sodalizio durò fino al 1000, quando i romani cacciarono entrambi. Ottone morì di malaria l’anno seguente, mentre Silvestro fece presto ritorno a Roma. Si diceva che per fare carriera avesse prima venduto l’anima al diavolo e dopo lo avesse imprigionato in una testa d’oro, alla quale era solito rivolgere domande sul suo futuro. Una volta chiese a Satana se sarebbe morto prima di aver celebrato messa a Gerusalemme, la testa fece cenno di no, lui si convinse di aver scoperto il segreto della propria immortalità: bastava che non andasse mai a Gerusalemme. Il 12 maggio 1003, tuttavia, celebrò messa nella chiesa romana di Santa Croce in Gerusalemme. Subito fu colto da un malore. Secondo la leggenda, durante l’agonia confessò ai cardinali il suo patto col demonio, chiese di essere smembrato e pregò che i pezzi del suo corpo fossero gettati fuori dalla basilica. Altra versione della sua morte: chiese di essere legato ad un carro e di essere sepolto nel luogo in cui i buoi si fossero fermati. Si fermarono a San Giovanni in Laterano, dove il corpo fu tumulato. Anche sul suo cadavere sono sorte tante leggende: il sarcofago trasudava acqua quando un Papa stava per morire, semplice umidità quando a morire era un cardinale. Nel 1684 il suo sepolcro fu aperto e il suo corpo rinvenuto intatto. Al contatto con l’aria, però, si fece subito cenere.