Marco Politi sulla Repubblica del 7/11/2000 a pagina 30; Vittorio Messori e Luigi Accattoli sul Corriere della Sera del 7/11/2000 a pagina 20., 7 novembre 2000
L’affermazione del Papa (che si possano salvare tutti i giusti, non solo quelli cattolici) non è nuova: riprende un passo del maggior documento del Concilio Vaticano II, la ”Lumen Gentium”, che la formula quasi con le stesse parole al paragrafo 16
L’affermazione del Papa (che si possano salvare tutti i giusti, non solo quelli cattolici) non è nuova: riprende un passo del maggior documento del Concilio Vaticano II, la ”Lumen Gentium”, che la formula quasi con le stesse parole al paragrafo 16. S’inserisce però in una polemica del settembre scorso, quando venne pubblicata una dichiarazione della Congregazione per la dottrina della fede, la ”Dominus Jesus”, che dai più era stata interpretata come un restringimento: in pratica, sembrava che il concetto fosse "fuori dalla Chiesa non c’è salvezza". A firmare il documento (poi controfirmato dallo stesso pontefice), il cardinal Joseph Ratzinger, che aveva stilato anche una graduatoria delle Chiese cristiane più o meno perfette (in testa quella cattolica, in coda i protestanti). La puntualizzazione papale è stata quindi accolta con favore da quanti avevano criticato il documento di Ratzinger (che ora si dice "annoiato" dagli aspri commenti suscitati). Del resto, già nel Nuovo Testamento, al capitolo 25 del Vangelo di Matteo, si parla del "giudizio universale" e delle sorprese riservate ai tanti "praticanti", quelli che pensavano potessero salvarsi solo coloro che avevano detto : "Signore! Signore!". In realtà, a entrare nel Regno saranno tutti quelli che avranno dato cibo agli affamati, acqua agli assetati, abiti ai laceri, assistenza ai malati, visite ai carcerati: molti di questi salvati si stupiranno perché di Gesù potrebbero non aver mai sentito parlare.