Luca Goldoni Corriere della Sera 11/12/00 pagina 7, 11 dicembre 2000
«"Fortunato te che vivi a Bologna". E’ una vita che me lo sento ripetere. Le prime volte dicevo: eh già
«"Fortunato te che vivi a Bologna". E’ una vita che me lo sento ripetere. Le prime volte dicevo: eh già. Adesso invece chiedo a bruciapelo: spiegami in che cosa consiste questa fortuna. Qualcuno, sorpreso, mette insieme qualche motivazione: perché si mangia bene; perché ci sono belle donne; perché la gente sa vivere; perché ci sono i portici e si passeggia anche quando piove. Ma a pensarci bene anche a Firenze e Trieste ci sono belle donne e anche a Modena e Parma si mangia bene. La spiegazione è forse che per Bologna passa più gente che per le altre città, e quindi ci sono più ricordi e leggende. Ci sono quelli che hanno conosciuto un’espertissima Vanessa. Quelli che ci hanno perso una coincidenza e hanno scoperto una trattoria. Poi ci sono le parole-simbolo che alimentano miti goderecci: tortellino è più allegro di fonduta e anche Lambrusco è parola più spumeggiante di Chianti o Barolo. A Bologna, il tifo calcistico non degenera in tragedia ma piuttosto in operetta. Tanti anni fa, con il Bologna in B, fu contestato il presidente rossoblù: ma solo qualche insulto, una manata, poche sassate contro le finestre di casa. Una coinquilina appese un cartello:"Il presidente Fabretti abita al piano di sotto"» (Luca Goldoni a proposito della classifica del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita, che giudica Bologna la città più vivibile).