Daniela Monti, Corriere della Sera 13/12/2000 a pagina 23, 13 dicembre 2000
Fare molta attenzione prima di riciclare un regalo poco gradito. Ecco le regole. Bisogna inoltre aspettare uno o due anni dal momento in cui li si è ricevuti, aprirli per accertarsi che dentro non vi siano dediche o biglietti di chi ce li ha regalati, scegliere con cura il destinatario, che varia a seconda dell’oggetto di cui vogliamo disfarci
Fare molta attenzione prima di riciclare un regalo poco gradito. Ecco le regole. Bisogna inoltre aspettare uno o due anni dal momento in cui li si è ricevuti, aprirli per accertarsi che dentro non vi siano dediche o biglietti di chi ce li ha regalati, scegliere con cura il destinatario, che varia a seconda dell’oggetto di cui vogliamo disfarci. Difficile piazzare gli oggetti inutili, mentre tagliacarte, stilografiche, bestsellers, guanti in pile o bottigliette di profumo possono facilmente essere girati a segretarie o amiche del cuore. Indispensabile saper incartare il regalo: non si deve capire che la confezione è stata rifatta, inoltre l’imballaggio deve essere rigorosamente all’ultima moda. Ma attenzione: non barate attaccando alla nuova confezione l’etichetta adesiva di un negozio che non ha niente a che fare col dono. Se chi lo riceve volesse cambiarlo farebbe una gaffe imperdonabile. Carlo Rossella, direttore di Panorama, aggiunge una raccomandazione: non riciclare mai oggetti che si vorrebbero buttare via. Racconta Marta Marzotto, altra esperta di riciclaggio dei regali natalizi: «Una volta un ex ministro mi mandò per Natale una fontana del Bernini in argento, un oggetto tanto kitsch che ne restai estasiata. Lo raccontai ad un giornale e lui, l’amico politico, smentì seccamente. Solo un anno dopo mi rivelò che quell’oggetto gli era stato regalato da un industriale che si era offeso a morte».