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 2000  dicembre 14 Giovedì calendario

Negli anni Trenta, in un articolo sul "Corriere della Sera", Bruno Cicognani, avvocato fiorentino, dimostrava che all’epoca di Dante, Boccaccio, Machiavelli e Guicciardini, gli italiani si davano del "voi"

Negli anni Trenta, in un articolo sul "Corriere della Sera", Bruno Cicognani, avvocato fiorentino, dimostrava che all’epoca di Dante, Boccaccio, Machiavelli e Guicciardini, gli italiani si davano del "voi". Il "lei" lo avevano importato gli spagnoli, quando avevano regnato sull’Italia. Mussolini lesse l’articolo e scrisse una lettera di elogi all’avvocato. Starace, Segretario del partito, trasformò la lettera del Duce in un "Foglio d’Ordini", che ingiungeva a tutti gli italiani l’adozione del "voi", nei rapporti pubblici e privati. «Io avevo alle stampe presso Mondadori uno dei miei primi racconti che si svolgeva nella campagna toscana del primo dopoguerra. Mi rimandarono le bozze con l’ordine di trasformare in voi tutti i lei, il che rendeva totalmente falso ogni dialogo e rapporto fra gli interlocutori. E questo avveniva anche negli articoli di giornale facendogli perdere ogni spontaneità e verosimiglianza. L’Italia fu alluvionata dalle barzellette. E una di queste barzellette era che Starace, noto analfabeta, era riuscito in realtà a unificare l’Italia del lei e quella del voi (cui lui stesso, come pugliese, apparteneva) perché quella del voi, per fare un dispetto a lui, si convertì, in privato, al lei. Dopo la Liberazione, a Firenze, un imbecille propose di epurare dall’Ordine degli Avvocati Cicognani come "inventore del voi fascista". Ma per fortuna la proposta affogò fra lazzi e risate. Però mi hanno raccontato che quando una volta Cicognani tornò a mangiare la "fiorentina" dal famoso oste Troia, che ne vantava -a giusto titolo- l’esclusiva, si sentì rispondere: "No, io a lei, dico a lei, ’un gliela do". Gentilezze fiorentine». (Indro Montanelli).