La Stanza di Montanelli , Il Corriere della Sera del 13/12/00, 13 dicembre 2000
Nell’Ottobre del ’40 Indro Montanelli (allora inviato del Corriere a Bucarest) fu chiamato a Roma da Anfuso, capo di gabinetto di Ciano
Nell’Ottobre del ’40 Indro Montanelli (allora inviato del Corriere a Bucarest) fu chiamato a Roma da Anfuso, capo di gabinetto di Ciano. Arrivato a Roma gli fu impartito l’ordine di prendere un aereo per Tirana. «Posso chiederti-disse ad Anfuso - cosa ci vado a fare?». «No - mi rispose- non puoi chiedermelo, e ora levati dai piedi». Montanelli si imbarcò su un aereo occupato dai tecnici e dalle attrezzature dell’Istituto Luce e riuscì, finalmente, a sapere da Augusto Fantechi ( capo dei granatieri) che l’Italia, con azione di sorpresa, avrebbe attaccato la Grecia( paese con un regime simile a quello fascista). L’indomani, a Tirana, il rapporto degli alti comandi si concluse con queste parole:«Signori, so che il vostro più ardente desiderio è di battere il nemico. Ma non so se potrete soddisfarlo». Fantechi allora mormorò all’orecchio di Montanelli «Evidentemente ce li siamo comprati». «Chi?». «I generali greci». Alla luce di queste notizie decisero di raggiungere la Grecia. Anche se li avessero fatti prigionieri erano convinti che lo sarebbero stati per poche ore, ma in compenso avrebbero documentato tutto. Arrivati in terra greca con alle prime ore del giorno vennero bersagliati dall’artiglieria.«La solita artiglieria italiana - borbottò Fantechi - che spara sempre all’amico, Accelera» rivolto a Montanelli. Ma non era l’artiglieria italiana, era quella greca, cui invertendo la marcia sfuggirono per miracolo.