Gabriele Romagnoli, Il VenerdÏ di Repubblica del 15/12/00, 15 dicembre 2000
James Knox Polk, presidente dal 1845 al 1849, morì di colera tre mesi dopo aver lasciato Washington
James Knox Polk, presidente dal 1845 al 1849, morì di colera tre mesi dopo aver lasciato Washington. James Moore (1817-1825), in bancarotta, tentò di farsi rimborsare dal governo le spese sostenute durante l’incarico. Andò a vivere a casa della figlia a New York e morì il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza.Trapassati in quel giorno anche John Adams (1797-1801) e Thomas Jefferson (1801-1809). John Quincy Adams (1825-1829), una volta finito il mandato, avrebbe voluto morire tanto era depresso, ma fu eletto rappresentante del Massachusetts per il Congresso (morì su un banco della sala del Congresso). Millard Filmore (1850-1853) avrebbe voluto ricandidarsi, il suo partito glielo impedì. Si presentò allora con il movimento anti-cristiano, arrivò terzo. Vedovo, si risposò con una ereditiera più giovane di lui di tredici anni. Gerald Ford, vice di Nixon, si ripresentò, ma fu sconfitto da Carter. Si costruì una libreria da 4 milioni di dollari e un museo da 12 nel Michigan. Harry Truman (1945-1953) avrebbe voluto ricandidarsi una volta raggiunti i 90 anni, morì quando ne aveva 88. Ulysses Grant (1869-1877) decise di viaggiare e partì per un giro in Europa e Asia. William Taft (1909-1913) ex-presidente a 55 anni, ritornò alla sua passione per il diritto, lo insegnò a Yale per diventare, poi, giudice della Corte Suprema. Jimmy Carter (1977-1981) si è rivelato un abile negoziatore. George Bush (1988-1992) ha visto succedergli il figlio.