Alberto Asor Rosa, ìLa cultura. Dallíunit a oggiî, Einaudi., 15 dicembre 2000
"Il tessuto sociale di ”Pinocchio” è un tessuto sociale di penuria e di privazioni; la storia stessa di Pinocchio è la storia di un bambino povero, continuamente sbalestrato fra l’aspirazione fantastica (del tutto irragionevole) ad un mondo in cui vivere liberato dalle dure necessità quotidiane, e l’aspra constatazione che anche la semplice sopravvivenza costa noia, fatica e dolore
"Il tessuto sociale di ”Pinocchio” è un tessuto sociale di penuria e di privazioni; la storia stessa di Pinocchio è la storia di un bambino povero, continuamente sbalestrato fra l’aspirazione fantastica (del tutto irragionevole) ad un mondo in cui vivere liberato dalle dure necessità quotidiane, e l’aspra constatazione che anche la semplice sopravvivenza costa noia, fatica e dolore. Il suo papà, Geppetto, di ”mestiere” fa ”il povero”... E non bisogna pensare che la trasformazione da burattino in ragazzo comporti un mutamento della condizione sociale del protagonista: la Fata Turchina lo aiuta a diventar ”buono”, ma non può compiere il miracolo di fargli cambiar classe. La trasformazione, cioè, anche nella favola può essere morale, mai sociale. Le ultime pagine del racconto sono in questo senso altrettanto amare e spietate del suo inizio".