Magda Poli sul Corriere della Sera dellí1/4/2000., 15 dicembre 2000
"In ”Pinocchia”, di Stefano Benni, Geppetto, non più così buono come tradizione vuole, ma un po’ Barbablù e un po’ re degli iellati, solo e triste, abbandonato dalla moglie, si ”rallegra” con una hot-line e con l’acquisto di una ”marionetta computerizzata” che gli tenga compagnia
"In ”Pinocchia”, di Stefano Benni, Geppetto, non più così buono come tradizione vuole, ma un po’ Barbablù e un po’ re degli iellati, solo e triste, abbandonato dalla moglie, si ”rallegra” con una hot-line e con l’acquisto di una ”marionetta computerizzata” che gli tenga compagnia. Finito l’assemblaggio, l’itinerario educativo della buffa Pinocchia inizia in un mondo dove il Grillo parlante è uno di quei ”tuttologi” che si aggirano nei salotti, televisivi e non, la Fata turchina una maestra di bon ton opportunista e ipocrita, il Gatto e la Volpe due manager imbroglioni, due presentatori di cinici talk show strappalacrime" (Magda Poli sul Corriere della Sera dell’1/4/2000).