Guido Olimpio, IO Donna 16/12/2000 alle pagine 90-94, 16 dicembre 2000
I Beduini che vivono in Israele sono centoventimila e hanno il reddito più basso della regione, oltre alle peggiori condizioni di vita e al peggior stato di salute
I Beduini che vivono in Israele sono centoventimila e hanno il reddito più basso della regione, oltre alle peggiori condizioni di vita e al peggior stato di salute. Sono sempre stati agricoltori e pastori nomadi, ma lo Stato vuole renderli sedentari. Li obbliga a vivere in veri e propri ghetti nel tentativo di trasformarli in proletariato urbano da riconvertire in attività produttive. Nel frattempo le autorità militari del Paese sfruttano la loro capacità di ’leggere il terreno’ per pattugliare i confini israeliani. Cinquantacinque mila di loro vivono già così, gli altri popolano mille e cinquecento villaggi considerati illegali dalle autorità israeliane. Non hanno il permesso di costruire case, nè di accedere ad acqua e luce. A causa delle pessime condizioni igieniche e di vita, metà dei loro bambini finisce in ospedale entro il primo anno di vita e la mortalità infantile sfiora il dodici per cento. Nonostante questo, il loro numero cresce ad una media del 4.5 per cento all’anno, e il sessanta per cento della popolazione nomade beduina ha meno di diciannove anni.