G. Ran. su Avvenire del 17/12/2000 a pagina 25., 17 dicembre 2000
L’ultimo disco di Jovanotti, "Autobiografia di una festa", non vende: lo ha ammesso, con ironia, lo stesso cantante sulle pagine del suo sito Internet: «I miei doppi cd profumati guardano passare le copie degli album degli U2, di quello di Alex (Britti) e di quello di Biagio (Antonacci), che si mettono il loro bel cellophane da sera ed escono dal magazzino della casa discografica
L’ultimo disco di Jovanotti, "Autobiografia di una festa", non vende: lo ha ammesso, con ironia, lo stesso cantante sulle pagine del suo sito Internet: «I miei doppi cd profumati guardano passare le copie degli album degli U2, di quello di Alex (Britti) e di quello di Biagio (Antonacci), che si mettono il loro bel cellophane da sera ed escono dal magazzino della casa discografica. "Beati voi che ve ne andate - continua Jovanotti fingendo di essere uno dei dischi invenduti. - A noi il nostro cantante aveva promesso un Natale fantastico, a girare dentro i lettori cd di tutt’Italia e invece mi sa che ci tocca restare qua a passare le feste tra noi"». Jovanotti, però, non si affligge: «Vedo un sacco di gente che gode, che non vedeva l’ora che succedesse questa cosa. Dovrei disperarmi, dovrei chiamare i miei discografici e dirgli di trovarmi spazi in tutti i programmi tivvù possibili e immaginabili per andare a fare promozione. Questo dovrei fare se fossi uno con la testa sulle spalle. E invece (pensate la perversione a cui si può arrivare) trovo che tutto questo sia quello che doveva succedere, che tutto ciò abbia un senso, un senso recondito da decifrare. E’ quello che farò. Comunque il disco è bellissimo e quelli che ci rimettono davvero sono quelli che non lo comprano. Certo, si sta bene al numero uno... da’ un certo senso di onnipotenza. Da quaggiù e tutt’un’altra cosa: un altro punto di vista».