Robert Migliorini Avvenire 20/12/00 pagina 23, 20 dicembre 2000
Secondo lo storico francese Georges Minois, gli antichi avevano una concezione divina del riso. Per gli dei il riso era espressione di libertà, per i mortali ridere significava partecipare alla ri-creazione del mondo
Secondo lo storico francese Georges Minois, gli antichi avevano una concezione divina del riso. Per gli dei il riso era espressione di libertà, per i mortali ridere significava partecipare alla ri-creazione del mondo. Con il cristianesimo, il riso diventa l’espressione del diavolo. I Padri della Chiesa dicevano che «Gesù non ha mai riso». Anche nel XVII secolo il riso è considerato diabolico. Il diavolo è ridanciano e canzonatore. Il riso di oggi nasce dalle angosce dell’uomo moderno. Ridiamo meno e «in modo meno sbrigliato» dei nostri antenati. I trattati di medicina del XVII secolo raccontano che alcuni malati morivano per delle crisi di riso. Certe sere, all’inizio del XX secolo, si sospendevano le rappresentazioni di Labiche perché il pubblico rideva troppo. «Il ridere grasso è stato screditato».