Il Mattino 21/12/00 pagina 23, 21 dicembre 2000
Caro Pietro, non ne posso più di sentirti e vederti in televisione. Dovunque mi giro c’è il tuo volto nemmeno fossi un santo
Caro Pietro, non ne posso più di sentirti e vederti in televisione. Dovunque mi giro c’è il tuo volto nemmeno fossi un santo. Ricordo che quando sei partito e ti ho accompagnato alla stazione, mi hai sussurato:«A Maurì ci vediamo tra due settimane». Mamma, papà e Lella sono felici che il programma sia giunto al termine non solo per rivederti, ma perché devi aiutarci a scaricare dei nuovi mobili del salotto (sei tu il forzuto della casa, non lamentarti). Mi raccomando copriti quando esci perché i tatuaggi potrebbero raffredarsi e riportami la maglia che ti ho prestato. Vorrei informarti di tutto, per esempio che la Parietti vuole uscire con te, ma aspetto di incontrarti e riassumerti il tutto dal vivo. Mi raccomando, parla più spesso in italiano visto che ho perso le forze ad ascoltare i rimproveri di mamma. Salutoni dal piccolo Taricone e dal resto della tribù. (Lettera di Maurizio Taricone a suo fratello Pietro, finalista della trasmissione «Il Grande Fratello»)