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 2000  dicembre 21 Giovedì calendario

"Tutto è cominciato nel ’96, quando Sanchez e Myrick hanno messo un annuncio sul settimanale Backstage in cui dicevano di cercare attori esperti in tecniche di sopravvivenza per un film sperimentale da girare nei boschi

"Tutto è cominciato nel ’96, quando Sanchez e Myrick hanno messo un annuncio sul settimanale Backstage in cui dicevano di cercare attori esperti in tecniche di sopravvivenza per un film sperimentale da girare nei boschi. L’idea era di reclutare una ragazza e due ragazzi, mettere loro in mano una macchina da presa, e spingerli a vivere, sulla loro pelle, la storia che il film si proponeva di raccontare: quella di tre studenti di cinema che s’inoltrano in una foresta del Maryland per realizzare un documentario su una mitica strega che dal ’700 a oggi avrebbe sbudellato con regolarità, ogni 50 anni, un certo numero di bambini e adulti. Otto giorni di avventura, riprese, fame, freddo, panico. Dopodiché gli studenti scompaiono... ”The Blair Witch Project” racconta che dopo circa un anno dalla scomparsa dei tre studenti, quando tutte le indagini sono risultate ormai vane, viene ritrovato un loro zaino contenente un diario e venti ore di pellicola girata, che testimoniano il loro precipitare nelle grinfie dell’invisibile strega... A questo punto la Artisan (che distribuisce il film) ha l’idea di far precedere l’uscita del film da un notiziario web che annuncia la scomparsa dei ragazzi e aggiorna le notizie delle ricerche di settimana in settimana. Vengono distribuiti volantini con scritto ”missing” nei college, il canale via cavo Sci Fi si presta a mandare in onda un documentario che da’ credito alla leggenda della strega di Blair, e in breve accade che prima ancora di uscire nelle sale ”The Blair Witch Project” diventa una febbre collettiva... Fatti alla mano, non resta che dar ragione a Gian Maria Panizza, il quale nell’introduzione al ”Mistero della strega di Blair”, scrive che il potere di questa pellicola ”è inestricabilmente connesso al prima e il dopo il buio nella sala”. E questa è la cosa davvero terrorizzante: la capacità di manipolazione collettiva di Internet".